mercoledì 14 dicembre 2011

“Incontra il tuo angelo custode” di Principessa Märtha Louise, Elisabeth Samnøy


“Incontra il tuo angelo custode” di Principessa Märtha Louise, Elisabeth Samnøy
Edizioni Il Punto D’Incontro, pp. 250, € 13,90

Una guida alla scoperta della nostra aura e dei portali energetici disseminati nel corpo umano, i chakra. Con l’ausilio dell’ inneres auge potremo avvertire la presenza invisibile dei nostri spiriti guida. In fondo capire se stessi vuol dire soprattutto comprendere il mondo. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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venerdì 9 dicembre 2011

“Inside WikiLeaks” di Daniel Domscheit - Berg


La sensazione è quella di trovarci di fronte ad un romanzo di spionaggio o ad un thriller ad alta tensione come quelli scritti da Ian Fleming o Agatha Christie. Tra sette religiose in cerca di vendetta e operazioni militari mascherate come missioni di pace, il lettore rimane inchiodato nella sua poltrona. Peccato che tutto questo non sia assolutamente finzione, ma il resoconto dettagliato di Daniel Domscheit - Berg braccio destro di Julian Assange fondatore di WikiLeaks. L’esperienza dell’autore nel sito più famoso e sconvolgente del mondo, è racchiusa in questo libro edito da Marsilio. Grazie alla volontà e coraggio di Domscheit - Berg è possibile capire cosa accade realmente dietro le quinte del potere. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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giovedì 1 dicembre 2011

"La solitudine non va mai in vacanza" di Cristian Porcino


"Attraverso dieci racconti l’autore con penna veramente felice, ci fa riflettere sulle mille sfaccettature dell’animo umano e sui tanti miti creati da varie culture che influiscono negativamente o positivamente su ognuno di noi."

"La solitudine non va mai in vacanza" di Cristian Porcino
Photocity Edizioni
Pagine: 132
Codice ISBN 978-88-6682-116-8
€ 15,00

In vendita in tutte le librerie e nei maggiori siti internet

domenica 20 novembre 2011

“Se non ora, adesso” don Andrea Gallo


Il nuovo libro di don Andrea Gallo “Se non ora, adesso” (Chiarelettere Edizioni) riempie davvero il cuore di gioia e speranza. Gioia perché esiste ancora un prete cattolico che preferisce prestare ascolto al messaggio evangelico, piuttosto che obbedire ciecamente alle alte gerarchie vaticane; e speranza invece, perchè se si trova ancora un uomo come lui allora nulla è totalmente perduto per il mondo laico e cattolico. Non è semplice scegliere di appartenere ad una Chiesa che detta le sue proibizioni dall’alto dei pulpiti senza incontrare e frequentare mai i fedeli a cui si rivolge. Certamente esistono altri sacerdoti impegnati nella loro quotidianità a fronteggiare il dissidio interiore fra morale cattolica e precetti evangelici; ma molti di loro solitamente tacciono pubblicamente mentre don Gallo no! Don Andrea ha ben presente che prima della fede viene l’etica e non teme ripercussioni da parte dei suoi capi; perché è consapevole che la sua coscienza deve spiegazioni solamente a Cristo. “I rabbini, gli Imam, i vescovi devono smettere di voler convincere che parlano in nome di Dio”. Questo prete di strada amatissimo dai giovani ma detestato da moltissimi porporati si è prodigato per aprire in tutto il mondo centri di recupero per gli emarginati, la più nota è infatti la Comunità di San Benedetto al Porto. Attraverso questo testo, così come scritto nella prefazione da Moni Ovadia si intuisce che: “ Con il poderoso strumento della sua coscienza cristiana, antifascista, critica, militante, laica ed evangelicamente rivoluzionaria, il prete cattolico Gallo riesce a confrontarsi con i temi socialmente più urgenti ed eticamente più scabrosi, smascherando i moralismi, le rigidità dottrinarie, le ipocrisie che maldestramente travestono le intolleranze per indicare il cammino forte della fragilità umana come via per la liberazione”. In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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martedì 1 novembre 2011

“Aleph” di Paulo Coelho


Il nuovo libro di Paulo Coelho l’ “Aleph” (Bompiani) racchiude al suo interno tutti gli ingredienti principali che hanno reso i libri dello scrittore brasiliano best seller di fama mondiale. Troviamo la ricerca di sé e di Dio, le reminiscenze delle vite passate, il coraggio di superare le difficoltà e qualche predicozza moraleggiante di troppo. Il romanzo è impreziosito da episodi biografici dell’autore, e da una storia d’amore rivissuta in un punto ben preciso l’Aleph “che contiene tutto l’universo e che ci trasporta in un’altra dimensione”. In definitiva non un capolavoro, ma sicuramente il miglior Coelho degli ultimi anni.

Cristian Porcino

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lunedì 10 ottobre 2011

“Nuovo bestiario postmoderno e altri scritti” di Giorgio Celli


“Nuovo bestiario postmoderno e altri scritti” di Giorgio Celli edito da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri ci guida con grande esperienza e ironia dentro il mondo degli animali. Celli etologo di fama internazionale è venuto a mancare prematuramente pochi mesi fa. L’autore grazie a questo libro riesce a far comprendere che nessun essere umano deve sentirsi tanto distante dagli animali, poiché l’uomo non è altro che un animale più evoluto. Studiando ad esempio cani, gatti, uccelli, etc., ci accorgiamo di quante similitudini esistono fra la loro e la nostra esistenza. Leggendo questo bestiario postmoderno capiremo molto di più della nostra natura umana, di quanto non si faccia regolarmente studiando trattati incentrati esclusivamente sulla nostra specie. Celli, infatti, precisa che: “il leone, la lucertola, il pellicano sono animali pretesto, metafore metafisiche dei vizi e delle virtù dell’uomo e costituiscono, alla fine, una ineffabile e assoluta zoologia del paradiso e dell’inferno”. Come affermato dal noto zoologo ed etologo Desmond Morris: “se dimenticheremo le nostre umili origini, ben presto cominceremo a immaginare di poter fare ciò che ci pare del nostro piccolo pianeta. E fra non molto diventeremo i nuovi dinosauri, fossili di qualche era futura”. In definitiva un libro da non perdere assolutamente.
Cristian Porcino


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sabato 1 ottobre 2011

“Dottor Futuro” di Philip K. Dick


“Dottor Futuro” di Philip Kindred Dick per Fanucci Editore ritorna in libreria dopo diversi anni con una nuova traduzione a cura di Fabio Zucchella. Il libro di Dick pubblicato nel 1960 è un piccolo capolavoro che intreccia al suo interno diverse tematiche, riguardo una società americana sviluppatasi a spese delle popolazioni indigene, soppresse dalle colonie arrivate nel nuovo mondo. Come scrisse Ernest Hemingway i continenti iniziano il loro declino con l’avvento dell’uomo bianco e la sua ideologia di distruzione e conquista. L’autore non perde occasione di ricordare la validità di una società che ha come fondamento etico la tutela della vita e non si lascia fuorviare da inutili esaltazioni, come la riproduzione di esseri geneticamente perfetti. Un lavoro interessante e ricco di spunti di riflessione. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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giovedì 1 settembre 2011

“Le religioni sono tutte sorelle” Dalai Lama (Sperling & Kupfer)


Da tanto tempo non m’imbattevo in un libro così intenso e veritiero. Sua Santità il XIV Dalai Lama premio Nobel per la pace nel 1989 è riuscito ad affrontare un tema spinoso e abbastanza contorto come l’esistenza delle diverse religioni; e lo ha fatto con una purezza di spirito ed una precisione filosofica davvero disarmante. Per anni si è atteso invano che un pontefice cattolico scrivesse un testo con una tale partecipazione emotiva e con grande umiltà; accantonando sterili dogmatismi e teorie esclusiviste. Per analizzare il fenomeno antropologico della nascita e lo sviluppo della religione, oltre a possedere solide competenze storiografiche occorre essere muniti di un desiderio reale di volersi mettere in gioco. Come scrive Tenzin Gyatso nel libro:“Ogni religione, in virtù di un lungo sviluppo storico che ha implicato le esperienze di moltissime generazioni, ha una sua propria bellezza, logica e unicità. Ma la cosa più importante è che tale diversità consente alle varie fedi di rendere servizio a un’infinità di esseri umani”. Il Dalai Lama percorre le vie del Cristianesimo, Islamismo, Ebraismo, Induismo comparandole con la propria esperienza e con la filosofia buddista. Un testo che ogni individuo religioso o laico dovrebbe leggere per comprendere l’essenza stessa della religione. Studiare seriamente il fenomeno religioso di un popolo significa comprendere la sua storia e il suo modo di agire.
Infine come afferma il Dalai Lama “In questo mondo non ci sono stranieri, ma soltanto fratelli e sorelle che compiono il loro percorso nella vita. Siamo ospiti temporanei della Madre Terra, su cui vivremo al massimo un centinaio d’anni”. Quindi ciò che ci unisce e più forte di ciò che ci divide.
Un capolavoro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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lunedì 1 agosto 2011

“Le sante dello scandalo” di Erri De Luca


Con la stessa competenza e arguzia di sempre Erri De Luca nel libro “Le sante dello scandalo” per Giuntina Editore ci accompagna lungo la storia di cinque donne, che s’inseriscono in un lungo elenco di soli uomini fra le generazioni che vanno da Abramo a Gesù. Il libricino racconta alcune vicende narrate nella “Sacra Bibbia”, per spiegare come le donne, a differenza degli uomini, hanno operato delle scelte determinate e coraggiose senza titubanze e timori. Da Tamar a Miriam Erri De Luca completa l’affascinante percorso introspettivo nell’universo femminile iniziato nel suo precedente lavoro “In nome della madre”. Un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

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venerdì 1 luglio 2011

“Storia della filosofia raccontata da Fernando Savater”


Un narratore d’eccezione ci consegna un’ opera davvero speciale, stiamo parlando del filosofo spagnolo Fernando Savater e del suo nuovo libro “Storia della Filosofia” edito da Laterza. Il libro ripercorre le tappe fondamentali del pensiero filosofico da Socrate ai giorni nostri. Savater autore di capolavori assoluti come “Etica per u figlio”, “Le domande della vita” etc., spiega con un linguaggio divulgativo ciò che ancora oggi affligge milioni di studenti nel mondo. Un saggio colto, divertente e appassionante che, a pare mio, può essere letto da grandi e piccini senza alcun tipo di difficoltà. In fondo come scrive il nostro pensatore di San Sebastián i filosofi sono: “persone come noi, che nel corso dei secoli hanno manifestato inquietudini per le stesse cose che ci rendono inquieti oggi”. Imperdibile.


Cristian Porcino


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venerdì 10 giugno 2011

“Un omosessuale normale” di Angelo Pezzana


“Un omosessuale normale” di Angelo Pezzana edito da Stampa Alternativa-Nuovi equilibri affronta, da un punto di vista strettamente personale, il tema dell’omosessualità. Pezzana nel 1971 creò il primo movimento in difesa dei diritti gay chiamato “Fuori!”. Nel testo in questione l’autore ripercorre fatti di cronaca e di costume che hanno segnato l'Italia dal 1940 fino ai giorni nostri. Con una sottile ironia Pezzana non risparmia critiche a papi, politici, presidenti, scrittori, divi del cinema e star televisive. D’altronde in una società dedita alla piaggeria e pedanteria ruffianesca, il libro di Pezzana arriva come aria fresca ad attenuare un clima appesantito da pregiudizi ridanciani e bigotti. Tali pregiudizi omofobici in Italia si travestono di finto moralismo, ma celano una vera e propria ossessione per la vita sessuale dei propri simili. Nel terzo millennio continuare ad interrogarsi sul senso dell’omosessualità è talmente così stupido da non meritare alcuna attenzione. In definitiva bisognerebbe prestare maggiore attenzione alla trave insita nel proprio bulbo oculare anziché analizzare la pagliuzza nell’occhio del vicino. Libro assolutamente consigliato.

Cristian Porcino


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lunedì 6 giugno 2011

"Una serata, uno spettacolo, un libro e una cordiale conversazione con Larry Nimmer



di Enea Bosco

Sabato 4 presso la sala ATC di Torino si è tenuto lo spettacolo dell’autrice milanese Elena Ricci “Michael Jackson l’artista…l’uomo” per la I Convention della MJ Italian Foundation. Ad assistere allo spettacolo persino Larry Nimmer, giornalista, produttore, ecc.,. Nimmer ha lavorato come regista per la squadra di difesa di Michael Jackson durante il processo infamante del 2005. Alla fine dell’applauditissimo show Elena Ricci ci ha dichiarato: «Larry Nimmer è una persona disponibile, attenta e interessata a tutto ciò che riguarda il Re del pop, gli ho mostrato la pubblicazione del libro di Cristian Porcino, spiegandone il contenuto, in quanto si tratta di un libro unico per l'argomento affrontato, i libri in uscita di MJ dal giugno 2009 sono ripetitivi, l'intento perfettamente riuscito da Porcino è di far conoscere al lettore il Michael-pensiero. Nimmer, ha seguito con interesse ciò che gli ho esposto. Mi sono permessa di fargli omaggio del libro "Last night I had a dream: Michael Jackson took me by the hand” traduzione del libro in lingua italiana di "Stanotte ho sognato Michael Jackson che mi ha preso per mano” (nella foto Larry Nimmer con il libro di Elena Ricci), e la motivazione della nascita di queste edizioni, scritte con affetto dai noi ammiratori di Michael, per donare il ricavato in beneficenza. Nimmer ha apprezzato il nostro gesto e si è complimentato. Infine gli ho mostrato " Michael Jackson: Love and Confessions" , il romanzo d'amore che ho scritto insieme al Reverendo Dawson Talbot, dedicato a tutte le lettrici che, leggendo il libro, si sentiranno protagoniste della storia d'amore col Re del pop. Congedandomi da Nimmer, e ringraziandolo per la sua cortesia, ha accettato di posare per qualche scatto fotografico».

Riguardo al libro del filosofo siciliano Elena Ricci ha precisato: «che la differenza sostanziale fra gli altri libri usciti sul re del pop e il testo del Dott. Porcino “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” (nella foto Larry Nimmer con il libro di Porcino) consiste proprio nell’assoluta consapevolezza che nessuno potrà mai rivelare o raccontare la vera vita di MJ; perché sarebbe una pretesa assurda e fuori luogo. Per raccontare la biografia di qualcuno bisogna essergli stato accanto nella vita, averlo conosciuto o almeno aver discusso con i suoi familiari; anche se questo potrebbe in ogni caso non bastare. L’invito è quindi a diffidare di coloro che sostengono di avere la verità in pugno su MJ perché è evidente che non possiedono un bel niente ma solamente vana gloria e nulla più».



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mercoledì 1 giugno 2011

“Lo chalet e altri miti svizzeri” di Oliver Scharpf



“Lo chalet e altri miti svizzeri” di Oliver Scharpf per Gabriele Capelli Editore è un saggio delizioso che narra con uno stile acuto e coinvolgente la storia e gli aneddoti più reconditi legati al territorio elvetico. Una guida indispensabile per conoscere e capire la mitologia che avvolge quest’incantevole nazione. Personalmente adoro la Svizzera e mi ci reco spesso d’estate; ho apprezzato quindi in modo particolare il lavoro di Scharpf che ha una sua meticolosità e precisione chirurgica nel ricostruire la storicità di personaggi come Guglielmo Tell, Heidi oppure le origini dell’Emmantaler, l’assenzio, LSD, etc.,. Come scrive, infatti, l’autore nella prefazione del testo: “Il libro stesso è un po’ come un viaggio in Svizzera”. Pregustiamoci quindi questo libro che si assapora come una fetta d’Emmental, si sorseggia come un buon bicchiere di Rivella e delizia il palato come una tavoletta di cioccolato svizzero. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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giovedì 26 maggio 2011

Michael Jackson raccontato con raffinata sensibilità nel nuovo saggio-romanzo di Cristian Porcino



(Viviana Cosentino)

Mi ritrovo ancora una volta a leggere piacevolmente un lavoro dell’amico Cristian Porcino e questa volta recensisco una di quelle opere a me molto vicine. Ho scoperto un Cristian Porcino più maturo nel suo modo di scrivere, autore capace di affrontare e trattare svariati argomenti con “un piglio appassionato e con gran rispetto”. “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” come già detto dall’autore stesso e, nella prefazione, dal reverendo Dawson Talbot conosciuto a New York nel 2010, è un saggio – romanzo che non si occupa della vita dell’artista, già letta e riletta nelle innumerevoli biografie (anche non autorizzate) uscite soprattutto dopo la sua morte, ma l’intento dell’autore è quello di analizzare il pensiero, i testi musicali di questo genio, invitando il lettore a non rimanere fermo alla prima forma; quindi, esorta a non “osservare meramente”, ma ad andare oltre quell’apparenza fittizia che spesso i mass media e i malpensanti ci propinano. Michael cantava “… inizierò con l’uomo nello specchio, gli ho chiesto di cambiare la sua strada e nessun messaggio può essere più chiaro, se vuoi rendere il mondo un posto migliore, guarda te stesso e fai un cambiamento” (Man in the mirror, Bad 1987). Ecco come nelle sue canzoni Michael lancia dei forti segnali: cambiamo l’immagine riflessa, l’immagine che gli altri hanno di noi, non restiamo intrappolati dentro allo specchio, ma entriamoci dentro, perché è vero che noi siamo ciò che appariamo agli altri, ma nessuno può sapere come siamo in realtà. L’autore chiede, dunque, una grande apertura mentale per riuscire a penetrare l’immagine e osservare Michael “oltre lo specchio” e scoprire ciò che di più profondo lo caratterizza. Michael Jackcson è il re incontrastato del pop, rock e soul, ha dominato la scena per più di trent’anni abituando lo spettatore a vedere la musica oltre che ad ascoltarla, vendendo oltre 750 milioni di dischi in tutto il mondo. Ma questo già si sa, infatti, quello che ha desiderato Cristian Porcino, è proprio superare questo stereotipo di una vita fatta di lustrini, soldi, accuse di pedofilia e manie, per riuscire a soffermarci e comprendere quello che principalmente era, è e sarà Michael Jackson: bambino prodigio e uomo fragile e sensibile, non era solo un animale da palcoscenico, ma era soprattutto un uomo dotato di gran cultura e sensibilità, uomo carismatico in grado di affascinare i suoi interlocutori con pensieri immensi. In questo lavoro interessante Porcino descrive con estrema delicatezza Michael Jackson come artista, persona, parla delle sue amicizie, delle sue passioni, e si rivolge a un pubblico che già conosce e apprezza il cantante e lo ama col dovuto rispetto, ma ha anche il merito di indirizzarsi a chi vuole approfondire la conoscenza di questo mito; ripercorre, inoltre, la vita di Michael analizzando le cose che hanno caratterizzato la sua breve esistenza e influenzato il suo modo di scrivere e rapportarsi con gli altri e col mondo: dal rapporto col padre padrone alla sua infanzia difficile, dalla musica intesa come missione all’amore per il ballo e alla sua grande inventiva, il suo rapporto con la religione al suo essere eletto a mito e a volte paragonato ed elevato addirittura a un dio di cui, invece, Michael Jackson aveva un gran rispetto e non avrebbe mai osato sostituirsi a Lui; dall’amore all’amicizia e alle sue passioni… siamo dunque, condotti lungo un viaggio, quasi presi per mano, che tocca molte tappe della vita di questo grande uomo poco capito, timido e con le paure come tutti noi. Egli era consapevole del dono che Dio gli aveva elargito: ballo e musica si fondevano in lui nell’estasi della divina unione infatti, cantava “io sono la musica e la musica è in me” e ancora dichiarava di “dovere tutto il suo successo a Dio convinto che il dono ricevuto era un modo per esprimere la sua vera essenza e portare un pò di luce in un mondo buio e violento”. Questo lavoro si apre, come già detto, con la prefazione scritta dal reverendo Dawson Talbot e possiamo dire che idealmente si conclude, - nell’edizione speciale stampata in occasione della convention di Torino - con un’intervista al presidente della MJ Italian Foundation, Ada Tarchetti, la quale spiega che la missione di tale fondazione è portare avanti la musica, l’umanità di Michael Jackson attraverso azioni spettacolari e rivolte al sociale. La fondazione così tanto desiderata, voluta e diventata finalmente realtà, è nata, dunque, grazie alla caparbietà di questa donna e di chi come lei ha seguito questo artista nella sua vita affinché la sua arte non abbia mai fine. Questa fondazione è una realtà desiderata anche da chi come molti di noi hanno avuto la fortuna di essere accompagnati lungo il proprio personale cammino dalle canzoni di Michael Jackson, le quali hanno caratterizzato eventi particolari della propria vita, che ricordano un amore, un viaggio, un amicizia… leggendo le sue parole mi sono rivista nelle sue dichiarazioni, gli anni sono stati diversi, le generazioni pure, ma le sensazioni, le emozioni, il collezionare, ancora oggi, ogni articolo, video, intervista, notizia del tg che parla di lui, sono gesti che rimangono uguali, sono universali perché quest’uomo fragile e al contempo artista grandioso riesce ancora a suscitare grandi emozioni. Michael è stato un mito da vivo e da morto è diventato una leggenda; la sua morte, infatti, non ha messo fine alla sua arte, alla sua musica, alla sua umanità, al suo ricordo…
Ho estrapolato alcune parole della lettera che la grande Mina scrisse a "La Stampa" quando Michael Jackson è morto, per riassumere quello che è stata la vita di questo artista amato e infangato: “se n’è andato un bambino di cinquant’anni, che probabilmente non è mai stato veramente felice… se n’è andato un bambino e con lui il suo talento… era esattamente quello che voleva. Arrivare diritto al cuore di tutti. E il bambino che se n’è andato lì è arrivato e lì rimarrà… lasciando dietro di sé l’oro della sua arte e il disegno animato delle sue sembianze fisiche”.

(Viviana Cosentino)

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domenica 22 maggio 2011

Presentazione a Torino dei libri “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” e “Michael Jackson: Love and Confession”




L’autrice Elena Ricci parteciperà al congresso del 3 giugno 2011 all'interno della I Convention della MJ Italian Foundation (Torino) per presentare al pubblico "Michael Jackson: Love and Confessions” scritto con il Reverendo Dawson Talbot e il nuovo libro dello scrittore Cristian Porcino “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio”. I due volumi se acquistati insieme per l’occasione avranno il costo speciale di € 25, 00 anziché di
€ 31, 50. Per info e prenotazioni contattare tramite e-mail: ufficiostampacriap@virgilio.it



Elena Ricci, nata a Milano nel 1964, ha studiato canto lirico, con la Prof. Gianfranca Ostini, interpretando ruoli pucciniani in Italia. Ha inoltre approfondito lo studio della danza contemporanea col Prof. Francesco Aldrovandi, primo ballerino della Scala di Milano.
Ha pubblicato con la casa editrice MJM il libro "Stanotte ho sognato Michael Jackson che mi ha preso per mano", donando il ricavato dei diritti d’autore ai bambini colpiti dal terremoto di Haiti.
Tradotto anche in lingua inglese per aiutare i bambini disabili dell’associazione "art4sport".
Nel dicembre 2010 ha pubblicato un romanzo d’amore "Michael Jackson, love and confessions" della Lulu editore, dedicato alla figura di Michael Jackson, riscuotendo un notevole successo nel pubblico femminile.
Il volume raccoglie anche due racconti, uno di riflessione, del Rev. Talbot e uno più fiabesco ambientato in Egitto e scritto da A.J. Ferrara.




Cristian Porcino nasce in Italia. Dopo la laurea in Filosofia esordisce nel mondo della critica letteraria nel 2006 con il saggio “Diabolus. Seminario di Letteratura Busiana” (Kimerek Edizioni), incentrato sull’opera dello scrittore contemporaneo Aldo Busi. Nel 2007 pubblica “Pensieri sparsi su Dio, Ratzinger e la Chiesa ” (Il Rovescio Editore). Per le Edizioni Libreria Croce ha pubblicato nel 2008 “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” e nel 2009 “Tributo a Michael Jackson” con un notevole successo di vendita. Nel 2010 ha pubblicato “ La Chiesa è nuda” , “Madonna la Regina del Pop”, e “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” (The Boopen Editore). Inoltre nello stesso anno ha curato la prefazione del libro “Stanotte ho sognato Michael Jackson che mi ha preso per mano” (MJM) ed ha tradotto l’opera del Reverendo Dawson Talbot nel libro “Michael Jackson: Love and Confessions” di Ricci - Talbot. Nel 2011 ha pubblicato “Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio”, “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio”, e “Karol Wojtyła il filosofo di Dio”. Attualmente lavora come critico letterario per diverse testate giornalistiche cartacee e online.

venerdì 13 maggio 2011

“Karol Wojtyła il filosofo di Dio” di Cristian Porcino


Un viaggio nel pensiero di Karol Wojtyła, attraverso l’attenta analisi di scritti, encicliche, discorsi, ecc, di un uomo che con il suo carisma e la sua testimonianza è riuscito a lasciare un segno indelebile persino nell’animo di un non credente. L’autore intreccia alla narrazione delle opere wojtyliane, diversi aneddoti personali che testimoniano l’influenza esercitata dal pontefice polacco durante la propria formazione culturale. “Karol Wojtyła il filosofo di Dio” è un saggio appassionante che ritrae, con originalità, l’immenso e commovente universo di un uomo diventato papa.



Dati tecnici del libro:

“Karol Wojtyła il filosofo di Dio” di Cristian Porcino
Pag. 146
€ 16,00
In vendita su: lulu.com, amazon.com, amazon.uk
Per info e prenotazioni inviare una e-mail a: ufficiostampacriap@virgilio.it

domenica 1 maggio 2011

“A voce bassa” di Charles Aznavour


“A voce bassa” di Charles Aznavour per Angelo Colla Editore è un prezioso manuale per ogni aspirante artista. Il celebre chansonnier francese di origine armene mette al servizio dei più giovani la propria esperienza e i propri consigli per aiutare cantanti, musicisti, etc., ad emergere in un mondo dello show business sempre più cinico e affollato. Ma Aznavour apre i cassetti della memoria per raccontare al lettore parte della sua vita elargendo diverse perle di saggezza maturate nell’arco dei suoi anni trascorsi fra un palco e l’altro. Una filosofia di vita racchiusa in queste sue parole: “Vivere, sopravvivere, diventare più grande e non invecchiare, mantenere le facoltà lucide e vivaci, uno sguardo penetrante, un orecchio fine, attento a tutti i suoni, rumori, armonie e discussioni di ogni sorta. Essere e non apparire, addomesticare le follie e i fantasmi propri, non far niente per compiacere gli altri, se possibile rimanere se stesso, serbare la mente fredda davanti agli adulatori, essere, infine, giudice di se stesso”. In definitiva una lezione di stile che al giorno d’oggi scarseggia in ogni ambito e settore lavorativo. Da leggere assolutamente.


Cristian Porcino


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giovedì 28 aprile 2011

Avviso importante

Desidero informare i gentili lettori de “Le Recensioni del filosofo Impertinente”che il blog “Reviews of the Philosopher Impertinent ” contenente numerose recensioni da me effettuate e tradotte, parzialmente o per intero, in inglese non sono assolutamente riconducibili alla mia persona. Tale sito è un clone illegale sorto senza il mio consenso che viola i diritti e la proprietà intellettuale dei miei articoli. È stata presentata presso la polizia postale una regolare denuncia penale affinché vengano rintracciati e puniti gli autori di tale illecito. L’unico blog da me autorizzato è il presente e non esistono altre mie disposizioni per la traduzione delle recensioni in lingue che non siano l’italiano.

Cristian Porcino

martedì 26 aprile 2011

“Il codice del potere” di Kautilya


“Il codice del potere” (Arthaśāstra) di Kautilya a cura di Gianluca Magi (Edizioni il Punto d’Incontro) racchiude la saggezza indiana di un politologo contemporaneo del grande filosofo Aristotele. Gianluca Magi già curatore del libro “I 36 stratagemmi” ci conduce alla scoperta di alcune riflessioni che coinvolgono diversi ambiti della natura umana. Il testo analizza l’origine del potere, la prosperità economica, etc. Come scrive Magi nella sua introduzione “Il codice del potere non distoglie mai lo sguardo dalla realtà. È un modo di guardare il mondo basato sulla psicologia umana guidato dalla preoccupazione per il benessere del sovrano e del suo popolo. E un trattato che obbedisce agli obiettivi enciclopedici della scienza comprende una discussione sia del bene che del male, anche se nell’agire si dovrebbe perseguire solo il bene”. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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sabato 16 aprile 2011

“Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” di Cristian Porcino


Non si può insegnare ad un popolo ad evitare ed aborrire l'omicidio se è lo stato stesso a farne uso. La pena di morte è antieducativa perchè non riesce a perseguire nessuno scopo. La soppressione del reo non giova a nessuno. Infatti i reati non diminuiscono in maniera proporzionale alle esecuzioni capitali. La pena dovrebbe avere come obiettivo la rieducazione di chi commette reato e l'eventuale suo reinserimento nella società. Questo è il concetto che Cristian Porcino ci vuole "passare" con il suo saggio. L'autore, attraverso la lettura e la disamina di documenti famosi che trattano il tema inerente la pena di morte, vuole rimettere sul tappeto la questione, per tentare di risvegliare l'interesse sull'abolizione della pena capitale che vige ancora in molti paesi. Non siamo ancora sulla buona strada per raggiungere quest'obiettivo; ma è oltremodo positivo che qualcuno, come il nostro autore, ogni tanto faccia il tentativo di riaccendere il discorso su una tematica così umana e di così alto valore sociale e civile.

Salvatore Scalisi


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giovedì 7 aprile 2011

“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio”, intervista a Cristian Porcino


(articolo di Leonardo Rossi)

Ho letto con molto interesse il libro di Cristian Porcino "Michael Jackson un uomo oltre lo specchio" ma devo fare una piccola premessa; non ho seguito la vita artistica e umana del re del pop, in quanto i miei interessi musicali sono d'altro genere. La mia conoscenza riguardo Michael Jackson si ferma a Thriller e al suo famosissimo video e a qualche notizia di gossip che ancora oggi, a quasi due anni dalla sua scomparsa è oggetto di vendita per i giornali.
Conosco invece le opere del filosofo Porcino, che definisco l'intellettuale del duemila, e mi rammarica vedere le sue pubblicazioni non sponsorizzate come meriterebbero, ma questo è un altro discorso.
La foto di copertina è originalissima, vediamo infatti raffigurato Michael Jackson come il Bacco del celebre dipinto di Caravaggio; e da questa scelta si intuisce che Porcino non ha scritto l'ennesimo libro sulla vita di questa pop star. Innumerevoli sono le pubblicazioni rivolte al Re del pop, e a mio parere, se ne leggi uno è come averli letti tutti.
Ma attenzione, non è un libro da leggere a cuor leggero. Non è rivolto alle fans dell'ultima ora, o alle signore che vedono in esso il loro rifugio dalle frustrazioni. Diciamo che è riservato ad un pubblico che conosce l'artista e lo ama col dovuto rispetto e soprattutto a chi vuole approfondire la conoscenza di questo mito.
L'autore ci regala un testo unico, ricco di contenuti, di correttezza e rispetto verso un uomo che nella sua vita, così come nella sua morte, non ha goduto di tutto ciò.
Per questo lo consiglio anche agli studenti che potranno servirsi del volume per la loro tesi di laurea; in quanto Michael Jackson è un personaggio destinato a restare immortale.


La prefazione del suo libro è stata scritta dal Reverendo Dawson Talbot, come vi siete incontrati?

«Sono davvero onorato della stima e dell’amicizia con il Rev. Dawson Talbot. Ci siamo conosciuti qualche mese fa durante il mio ultimo viaggio a New York, dove trascorro diversi periodi dell’anno. Il reverendo è un uomo davvero pieno di sorprese, sempre pronto ad ascoltare ogni tua esigenza ed un ottimo interlocutore. Avevo già tradotto in Italia un suo racconto contenuto nel libro “Michael Jackson: love and confessions” in cui narra di un dialogo avuto con MJ. Inoltre è una persona discreta che non desidera apparire in alcun modo e so di averlo coinvolto già abbastanza. Comunque una gran bella persona.»

Ci descriva un po’ il suo nuovo libro

«“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” si occupa di ripercorrere il pensiero di Michael Jackson attraverso l’ausilio di discipline quali la filosofia, la psicologia, sociologia e antropologia. Un artista del suo calibro non può essere liquidato con quattro osservazioni sulle sue canzoni o esibizioni; MJ non era mica un animale da circo che andava solamente osservato e applaudito. Vi è uno scavo psicologico e intellettuale nella sua drammaturgia artistica che è stato pochissime volte preso in considerazione. Proprio qualche giorno fa rivedendo un filmato del 1997 quando MJ arrivò a Cannes per presentare “Ghosts” si poteva osservare come la folla ululante richiedesse a gran voce un suo celebre passo di danza e basta. Oramai, per il pubblico MJ era solamente la star e non più l’uomo.»



Sono trascorsi due anni dalla pubblicazione del suo primo saggio su Michael Jackson, cosa ne pensa dell’ infinità di libri usciti in questi mesi sul re del pop?

«Quando pubblicai “Tributo a Michael Jackson” era l’agosto del 2009 (ma lo consegnai al mio editore nella prima settimana di luglio), non esistevano libri o studi su di lui in circolazione. Adesso ogni testo su MJ riporta più o meno le stesse cose, si scopiazzano l’uno con l’altro e fra questi ne conosco qualcuno (e di cui non farò il nome e cognome per decenza altrui), che ha omesso la sua vera fonte nella propria bibliografia. Inoltre tutti dichiarano di raccontare le verità di e su MJ o di rendergli giustizia con il proprio testo. La differenza fra me e loro consiste proprio in questo. Nel mio ultimo lavoro non ho avuto alcuna pretesa di raccontare come si sono svolti i fatti riguardanti la sua vita che rimarrà esclusiva di Michael e famiglia. Non ho mai preso parte a contestazioni riguardanti fanclub, associazioni e chicchessia, tuttavia esistono alcuni soggetti che pur presentando precari equilibri psichici mi manifestano il loro dissenso, riguardo le mie teorie, con un odio viscerale inaudito e ingiustificato. Non ho mai mancato di educazione nei confronti di nessuno, ed ho sempre rispettato tutte le idee che ho ascoltato in questi anni su MJ; ma ancora oggi non mi capacito del perché di tanto fanatismo violento. Esistono le minacce preventive, ovvero coloro che desiderano colpirti o giudicare l’opera ancor prima di leggerla. Parafrasando Heidegger: “il nulla nulleggia”. »



So che è stato attaccato in maniera gratuita da certi fan, ci faccia un ritratto di queste persone?

«Ma guardi sono un po’ di ogni genere, solitamente persone di bassa “cultura”. Si va da omuncoli in uno stadio avanzato di senilità (iniziale o finale poco importa), delusi dal loro fare musica con scarso successo dovendo quindi inventarsi una professione di ripiego, rimembrando però con sempre più tristezza i tempi oramai tramontati del country rock; a persone dall’identità sessuale incerta o caricaturale fino a giungere a presunti laureati in legge che offendono e denigrano nelle pagine preposte, con un linguaggio da cortile più che di corte giudiziaria. Vede loro hanno perso di vista il fatto che a me devono portare rispetto, come ho sempre fatto nei loro confronti. Se li ho querelati, a molti di loro, è per non consentirgli di ripetere in futuro lo stesso comportamento ingiurioso con altri individui. Le mie battaglie legali e sociali sono state sempre improntate per affermare un diritto di difesa valevole per tutti e non solo per me. Sono un filosofo figlio di Cartesio, Kant, Lévinas e credo nel rapporto simmetrico, ma essendo anche un contemporaneo devo constatare che facebook amplifica sempre più le loro problematiche e questo purtroppo alla fine si ritorcerà contro di essi. Per quanto mi riguarda non è il mezzo tecnologico ad usarmi, ma io a servirmi di esso. Come mi ha detto una carissima amica Michael Jackson non ha fatto la sua fine impietosa il 25 giugno del 2009, ma qui sui social network, attraverso certi pseudo ammiratori che quotidianamente (s)vendono la sua essenza proprio come in un banco da macelleria.»



Mi scusi, mi faccia capire meglio, lei prima ha detto di bassa cultura e poi mi cita musicisti e laureati, cosa vuole dire?

«Infatti è una provocazione. La cultura non è solamente quella appresa sui banchi di scuola, ma quella mediata dalla vita, dalla conoscenza del prossimo e il rispetto insegnato e messo in pratica. Naturalmente il mio elenco è abbastanza lungo. La cultura è ben altra cosa dal possedere un titolo di studio. Diceva Totò “signori ci si nasce ed io lo nacqui,” quindi oggi potremmo dire: “signori ci si nasce, dottori forse ci si diventa”. Per me conta più chi si è veramente che quello che si è diventati. »

Non crede che sia solamente un desiderio di farle conoscere la propria opinione, o vi è altro?

«Nella mia carriera prima da semplice lettore e oggi come autore, non sono stato mai colpito da un raptus di arroganza che mi spingesse a scrivere agli autori dei libri che non mi erano piaciuti. Occorre mantenere ben presente che lo scrittore esercita la sua professione, non è oggetto di scherno o rappresaglia. La civiltà e quindi anche l’educazione sono giunte oramai al tramonto della nostra società occidentale proprio come descritto nel libro del filosofo Spengler. Deve cessare questa smania di scrivere e contestare all’autore le proprie teorie. Ogni persona deve comprendere che nella vita esistono gerarchie e ruoli sociali da rispettare»

Non teme ulteriori fraintendimenti con questa sua nuova opera?

«I fraintendimenti ci saranno sempre perché coloro che vogliono vedere il marcio nelle cose e nelle persone sono sempre esistite in tutte le epoche. D’altronde non posso pretendere che ogni lettore sia un buon lettore. Come recita un vecchio proverbio cinese: “è difficile riconoscere un gatto nero in una stanza scura, soprattutto quando il gatto non c’è”. Sostanzialmente il problema risiede nella filosofia da reality show. Un artista deve farsi conoscere non solo per quello che fa in quanto cantante, attore, etc., ma deve apparire anche come persona. Così chi osserva il suo modo di fare per qualche frangente in tv o su i social network, pensa di conoscere alla perfezione la sua vita o il suo pensiero. Io desidero che mi si conosca per ciò che scrivo e non per ciò che esprimo in totale libertà sulla mia pagina privata di twitter e simili »


Ha intenzione di presentare il suo nuovo libro su Michael Jackson in occasione di qualche evento organizzato dai fans di MJ?

«Non credo che presenterò il mio libro in un contesto simile, perché con molti di essi il dialogo non potrebbe esistere e quindi preferisco non farlo. Ho scritto libri sulla Chiesa cattolica e non li ho presentati mica in Chiesa, quindi non vedo perché dovrei partecipare ad un incontro in cui sarei guardato come il loro capro espiatorio di turno. Mi sentirei un pesce fuor d’acqua. Io non sono un “fan” ma uno scrittore che ha pubblicato dei libri sull’argomento, così come mi sono occupato di altre problematiche ancor più serie. Se ci saranno i giusti presupposti e determinate garanzie prenderò in considerazione tale eventualità; altrimenti, pur rispettandoli molto, deciderò di rinunciare ad una mia presenza »

Perché ha editato il suo ultimo lavoro servendosi dell’autopubblicazione? Non poteva rivolgersi ad un editore tradizionale visto che la sua opera è davvero interessante?

«Come ha scritto Giampiero Mughini in un articolo di qualche anno fa esiste un forte pregiudizio ovvero che “se uno fa un lavoro intellettuale gatta ci cova, nel senso che o è ricco, o ha una moglie ricca o la fa per una Santa Causa. Tre minchionerie una più grande dell’altra (…) Ora, io non sono uno stupido. E non ho una moglie ricca”. Condivido in pieno quanto detto da Mughini. Se avessi pubblicato con l’editoria tradizionale, sicuramente a guadagnarci sarebbe stato l’editore e non io. La percentuale sempre più bassa che viene concessa ad uno scrittore, mortifica la sua opera e se stesso. A questo punto ho deciso, da un po’ di tempo, di investire su di me. Per non parlare di coloro che mi scrivono dicendomi se devolverò una parte dei proventi in beneficenza. Premetto che la beneficenza si fa in silenzio e senza proclami; punto secondo scrivere un libro è un lavoro come gli altri. Se necessitiamo della mano d’opera di un elettricista, stagnino, etc., lo paghiamo o no? Quando ogni cittadino devolverà l’intero stipendio percepito a fine mese in beneficenza, allora lo farò anch’io. Siccome io non ho né una moglie ricca né un’amante benestante e non navigo nell’oro, al momento tengo per me ciò che mi spetta per aver svolto un lavoro. Non posso sempre devolvere quote in opere di assistenza sociale. Smettiamola con l’idea che chi scrive o fa l’intellettuale sia un nullafacente!!»



A chi si rivolge il suo libro “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio”?

«Mi rivolgo ad ogni persona che voglia approfondire il Michael Jackson pensiero e non solamente la storia trita e ritrita della popstar. A me interessa la persona e non il personaggio. Ho cercato di evidenziare, nelle mie riflessioni, alcuni legami con dei personaggi, reali o inventati, sia del presente e sia del passato che avevano colpito la fantasia e l’emotività di Michael. Spero che a leggerlo siano i giovanissimi perché sono quelli che non avendolo vissuto direttamente devono in ogni modo conoscerlo così come egli era, una persona ancor prima di diventare un mito»

“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio”
pag: 104
€ 15,00
in vendita su: www.lulu.com


Articolo di Leonardo Rossi


© Riproduzione riservata

sabato 2 aprile 2011

“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” di Cristian Porcino


“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” è un saggio assolutamente originale in quanto non si occupa della vita, dei pettegolezzi e delle ipotesi di complotto che ruotano attorno alla vita e la morte del re del pop; ma analizza, da un’angolazione diversa, il pensiero di Michael con un piglio critico magistrale e appassionante. Come scrive nella prefazione il Reverendo Dawson Talbot questo libro:“ha trattato Michael col dovuto rispetto e la sensibilità necessaria. Sarebbe stato facile rimestare nel torbido di faccende che avevano come obiettivo l’annientamento di un innocente, ma Porcino si è tenuto alla larga da certi episodi tristi per rispettare la memoria di un grand’uomo”. Il filosofo Cristian Porcino ci consegna un’opera che può essere considerata, a tutti gli effetti, una straordinaria lezione socio-antropologica su una delle leggende più importanti della storia della musica mondiale. Un saggio che si legge tutto d’un fiato proprio come un romanzo, dedicato soprattutto a chi conosce poco o in maniera superficiale sia l’uomo che la musica di Michael Jackson.

“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” pagine: 104,
€ 15,00
in vendita su: www.lulu.com, www.amazon.com, www.amazon.uk
Per info e prenotazioni copie scrivere una e-mail a: ufficiostampacriap@virgilio.it

venerdì 1 aprile 2011

“Il Grimorio di Baker Street” a cura di J.R. Campbell e Charles V. Prepolec


“Il Grimorio di Baker Street” edito da Gargoyle Books raccoglie undici storie scritte da diversi autori che hanno come protagonista il detective letterario più famoso al mondo: Sherlock Holmes. In questa antologia troviamo dei deliziosi racconti che pescano nel mondo della fantasia e dell’ignoto e persino nelle fiabe. Davvero un piccolo gioiellino il racconto “Il bambino perduto” di Barbara Hambly in cui Holmes incontra Peter Pan. E come scrive David Stuart Davies: “Quale detective migliore si potrebbe scegliere, per scavare nell’imprevedibile e spaventoso mondo del soprannaturale, di colui il cui motto è sempre stato: «Quando hai eliminato l’impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità»”. In definitiva un libro appassionante e stimolante. Assolutamente consigliato.

Cristian Porcino


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giovedì 10 marzo 2011

“Scoprendo Michael” di Emma Mellone


“Scoprendo Michael” di Emma Mellone edito da Albatros è l’ennesimo libro su Michael Jackson pubblicato due anni dopo la morte della popstar. Oramai sembra essere quasi di moda occuparsi del Re del Pop, chiunque si improvvisa scrittore pur svolgendo altro di mestiere per guadagnarsi quel quarto d’ora di notorietà citato da Andy Warhol. Scrivere un saggio è operazione complessa che denota una preparazione maturata negli anni attraverso l’attento studio dell’argomento che si vuole trattare; ma non bisogna nemmeno ignorare che nell’odierna società editoriale basta pagare perché un libro venga pubblicato senza alcun problema. “Scoprendo Michael” è un libro sicuramente ben scritto ma privo di stile, fin troppo acritico e scolastico e come dice lo scrittore Aldo Busi: “uno stile non si può mediare da nessuno, non è questione di nascita, di suggestione, di pedagogia, di cultura: direi che è lo stile del proprio sangue”. Inoltre nel suo primo racconto Emma Mellone parla di Michael come se stesse scrivendo la biografia di Gesù. L’autrice in modo dogmatico descrive la persona di Jackson come una divinità, e nonostante si sforzi di parlarci dei meccanismi socio antropologici che guidano le persone alla mitizzazione dell’ artista; rimane alla fine intrappolata nello stesso congegno da lei stessa costruito. Infine l’autrice parla dei processi di identificazione dell’individuo con il proprio mito senza fare cenno agli archetipi studiati da Carl Gustav Jung e Sigmund Freud, i massimi conoscitori del settore. Per non parlare poi della copertina che sbatte in prima pagina un minorenne Prince Michael figlio di MJ. Una trovata di cattivo gusto soprattutto per una persona che si definisce ammiratrice del Re del Pop; in quanto si sapeva che Michael proteggeva con grande tenacia i suoi figli dall’occhio indiscreto di fotografi e curiosi.
In definitiva “Scoprendo Michael” racconta cose già risapute nonché lette e rilette in altre pubblicazioni dedicate a Michael Jackson.

Cristian Porcino


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sabato 5 marzo 2011

Pubblicato il libro “Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio” di Cristian Porcino


Comunicato Stampa:
"Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio", ISBN: 978-1-4466-2885-0, Prezzo: € 12,56, Categoria: Attualità, riflessioni, Anno 2011, Pagine: 167, Autore: Porcino Cristian, Edizione: Lulu.

Il libro “Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio” raccoglie piccoli racconti, ma non semplici poesie; in quanto sono le riflessioni dell'autore Cristian Porcino sui più disparati temi di attualità come: la vita, l'amore, il presente, il passato, la realtà circostante, la dimensione onirica etc.,. I suoi versi racchiudono infatti una vasta gamma di idee e di sentimenti con cui il lettore non faticherà a identificarsi. Porcino medita e riflette sulla nostra esistenza raccontandola attraverso la propria percezione, avviluppando il lettore in una fitta ragnatela di emozioni e sensazioni. Ogni testo racconta una storia e in quella trama si avverte la drammaturgia di chi sceglie il verso anziché la prosa per narrare un fatto. Il libro è acquistabile presso i seguenti siti: www.lulu.com ; www.amazon.com ; www.amazon.uk. Oppure inviate una e-mail all'addetto stampa: Elena Ricci (elenaricci923@gmail.com) che si occuperà di prenotarvi la copia.

Cristian Porcino nasce in Italia. Dopo la laurea in Filosofia esordisce nel mondo della critica letteraria nel 2006 con il saggio “Diabolus. Seminario di Letteratura Busiana” (Kimerek Edizioni), incentrato sull’opera dello scrittore contemporaneo Aldo Busi. Nel 2007 pubblica “Pensieri sparsi su Dio, Ratzinger e la Chiesa” (Il Rovescio Editore). Per le Edizioni Libreria Croce ha pubblicato nel 2008 “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” e nel 2009 “Tributo a Michael Jackson” con un notevole successo di vendita. Nel 2010 ha pubblicato “La Chiesa è nuda” (Lulu), “Madonna la Regina del Pop” (Lulu), e “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” (The Boopen Editore). Inoltre nello stesso anno ha curato la prefazione del libro “Stanotte ho sognato Michael Jackson che mi ha preso per mano” (MJM) ed ha tradotto l’opera del Reverendo Dawson Talbot nel libro “Michael Jackson: Love and Confession” di Ricci - Talbot.

giovedì 3 marzo 2011

"La pena di morte che non deve farci pena"


Recensione a “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” ed. Boopen, 2010 di Cristian Porcino

Ci piace tanto come scrive Cristian Porcino. Acuto come pochi, sa scandagliare fino ai dettagli l’universo mediatico come nel suo bel “Tributo a Michael Jackson“ (Croce editore 2009). Sa cogliere i nessi sottili che collegano i cantautori alla filosofia e ci fa capire che Tenco e De Andrè non sono meno poeti di Leopardi e di Pascoli. Perché la musica popolare, quella che noi Italiani chiamiamo canzone, è nobile come la poesia lirica. La canzone del resto è poesia in musica e deriva dal melodramma.
Porcino oggi ha cambiato il terreno della propria esplorazione, rischiando molto, come ogni volta che si cambia partner. Del resto la voglia di cambiamento è segno di curiosità intellettuale. Abituati ai suoi titoli mediatici come “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero”, ci stupisce un po’ un titolo austero come l’ultimo suo edito “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” (Boopen, 2010). Il tema del libro sembra più adatto a un uomo di legge o a un politico. Porcino, invece, lo legge con piglio filosofico – giornalistico che ha tutta la freschezza di un dialogo con le massime autorità del pensiero, senza mai cadere nell’aggressività del talk – show. Porcino sa essere acutamente popolare, senza mai cadere nel populismo. Sa riflettere su un tema piuttosto trito come quello della pena di morte, accendendo il fanale dell’etica, senza scivolare nel vizio diffuso che è quello della sua volgare spettacolarizzazione. L’ultima frontiera dell’inquisizione che un tempo metteva sulla pubblica piazza i colpevoli e oggi vende a un pubblico di guardoni l’orrore del parente omicida o del pedofilo incallito.
Questo libro ha il merito di essere critico, senza essere di parte. Facile sarebbe cadere nella demagogia sia di destra che di sinistra. Ma Porcino evita questa trappola, facendoci riflettere, senza mai farci arrabbiare. E’ il dono dei buoni libri, un invito a fare a meno degli stereotipi televisivi che servono solo ad accrescere il carisma di un leader.

Riccardo Di Salvo - Claudio Marchese


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mercoledì 2 marzo 2011

"Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio" di Cristian Porcino


I testi di Cristian Porcino si situano in un regno che confina con la poesia, ma si trova invece in un altrove indefinibile. La musica interiore di Porcino si nutre di forti emozioni che diventa in queste pagine, dei canti non orchestrati ma riproducibili attraverso la musica dell’intelletto. Alcuni di questi versi non hanno nulla da invidiare al cantautorato italiano e internazionale degli ultimi cinquant’anni. La sua opera vive lontano dai clangori della modernità e si rifugia all’interno di un vasto scrittorio bibliografico di memoria pirandelliana. Ogni testo racconta una storia e in quella trama si avverte la drammaturgia di chi sceglie il verso anziché la prosa per narrare un fatto.

Dati tecnici del libro:
"Sono nato troppo tardi per un mondo troppo vecchio" di Cristian Porcino
pagg.167
€12.56
ISBN: 978-1-4466-2885-0

Il libro può essere acquistato presso i seguenti siti internet: www.lulu.com, www.amazon.com, www.amazon.uk

martedì 1 marzo 2011

“C’era una volta in Italia” di Antonio Caprarica


“C’era una volta in Italia” di Antonio Caprarica edito da Sperling & Kupfer è un saggio storico sulle cronache dell’unità d’Italia giunto già alla sua quarta edizione. Il libro di Caprarica ripercorre attraverso aneddoti poco conosciuti la vita degli uomini e delle donne che hanno contribuito a rendere unita questa nostra nazione. Lo stile descrittivo di Caprarica, dotato di precisione e humor inglese, appassiona il lettore che si sente a sua volta trascinato in questo giro in carrozza lungo le strade non ancora perfette di un paese in pieno fermento. Un testo privo di enfasi o edulcorazioni storiche, sicuramente il miglior libro pubblicato in occasione del 150° anniversario della nascita del Regno d’Italia. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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giovedì 24 febbraio 2011

Chiesa e preti pedofili: tra restaurazione ed autoritarismo si rimpiange Papa Giovanni


di Moreno D'Angelo
pubblicato su "Nuova Società" il 23/02/2011 alle ore 16:32

Cristian Porcino è uno scrittore siciliano. Laureato in filosofia, ha pubblicato diversi lavori che spaziano dai tributi a cantautori italiani e star della musica internazionale come Madonna e Michael Jackson, a temi filosofico-politici, affrontati con una notevole dose di aggressività, come nel caso dell'ultimo suo libro dall'eloquente titolo “La Chiesa è nuda”. Un testo che affronta e documenta in modo impietoso, ma senza valutazioni aprioristicamente preconcette, lo scandalo dei preti pedofili sfociando in dettagli ed aneddoti storici sui cosiddetti “segreti vaticani”. Il testo, molto agile, comprende diverse testimonianze.


Con i papi lei non è per nulla tenero, in particolare con Ratzinger definito “il grande inquisitore”, mentre vi è grande stima verso Papa Giovanni, protagonista del concilio Vaticano II.

«Vero. Io credo che la fede per essere tale non necessiti di gesti plateali o di beatificazioni di massa, come è accaduto fino a qualche anno fa. Io rispetto l’operato di Ratzinger ma bisogna guardare alle azioni di un pontefice con grande criticità; anche se ogni papa si definisce non fallibile e quindi intoccabile. Penso comunque che la semplicità e la grande intuizione di papa Roncalli abbia lasciato un bellissimo ricordo negli animi dei fedeli».

Il Papa ha chiesto scusa, anche se con grande ritardo. Cosa dovrebbe ancora fare la Chiesa?

«Infatti al papa non restava che scusarsi, ma in verità gli scandali risalgano addirittura a pontificati precedenti al suo. Ciò che la Chiesa dovrebbe fare è smettere di poggiare il proprio insegnamento su una tradizione scricchiolante e non consona ai tempi. Sicuramente meno rigidità e più spiritualità donerebbero al cattolicesimo una nuova linfa vitale».

Sul fronte delle aperture su preti sposati, ruolo della donna e questioni etiche, la Chiesa pare ferma o fa timidi passi. Teologi come Vito Mancuso hanno messo in grande risalto la necessità di cambiamenti anche sul piano dei fondamenti sacramentali e dogmi. Sono molti che si sono documentati sulle vere origini di alcuni sacramenti e vangeli.

«La Chiesa rimane ancorata a dei principi che si fondano su una lunga tradizione secolare. Il tentativo di rinnovamento conciliare voluto da Giovanni XXIII è stato in parte tradito. Tutto è ritornato in mano del pontefice romano, e alla comunità cattolica non è rimasto altro che obbedire in silenzio».


Il tema degli abusi dei sacerdoti non sembra che abbia creato grandi problemi nella credibilità della Chiesa in Italia. È piuttosto preoccupante il sostanziale disinteresse che le nuove generazioni mostrano rispetto ai precetti del Vaticano?

«È vero. La Chiesa cattolica ha uno zoccolo duro di fedeli di età media compresa fra i 70 e gli 80 anni. Le vecchie generazioni sono molto più predisposte a tollerare ed a chiudere un occhio, mentre i giovani sono sempre più attenti e meno passivi ai fallimenti istituzionali delle gerarchie vaticane. Dopotutto se si dimostra una certa indifferenza nei confronti della religione è un po’ colpa della Chiesa».

Secondo lei quali processi di innovazione dovrebbe attuare prioritariamente la Chiesa per riprendere forza specie tra le giovani generazioni?

«Io credo che la Chiesa dovrebbe comprendere che l’insegnamento di Gesù era rivolto ad ogni persona dotata di buon senso. Nelle sue parole non vi furono mai condanne di alcun tipo sulla sessualità e il modo di amare i propri simili. Il papa deve ritornare ad ascoltare il popolo, frequentarlo e rinnovare la sua missione. Certamente meno ricchezze e più trasparenza aiuterebbe coloro i quali non vedono le loro azioni in modo del tutto spirituali».

Le difficoltà della Chiesa di Roma coincidono con un momento in cui si riscontra un grande bisogno di spiritualità con un boom di psicosette e fenomeni new age più disparati.

«Il mondo circostante è scosso da episodi di inaudita violenza e ferocia. In quei gesti e dinanzi a così tanto dolore è quasi legittimo dubitare dell’esistenza di Dio. Chi è mentalmente più debole può rimanere accecato dai miraggi millantati da queste nuove psicosette. Ciò che più dispiace è che molte di queste siano di stampo cristiano-cattolico».

Per lei la Chiesa continuerà a perdere il suo ruolo sostanziale diventando solo un riferimento tradizionale-identitario o sono in vista dei cambiamenti?

«I cambiamenti sono sempre in atto, ma perché questi divengano visibili bisognerà attendere un bel po’ di anni. Vi erano delle buone possibilità con il pontificato di Albino Luciani, però purtroppo le sue radici non sono attecchite completamente. I cambiamenti certamente non avverranno con questo pontificato e forse nemmeno con quello successivo».

Resta impressionante il ruolo e l'incidenza politica dei vescovi nel nostro paese e non solo su questioni etiche. Basta vedere il ruolo che assume nelle scuole e della sanità privata. Un fatto che non ha pari in paesi come la Francia e nel resto d'Europa.

«L’Italia è totalmente coinvolta negli umori e nelle decisioni della Santa sede. Nonostante quanto sancito dalla nostra costituzione la Chiesa nelle questioni politiche interne interviene troppo spesso. Non dimentichiamoci che, dopo i patti lateranensi, il governo Craxi riconfermò molte di quelle clausole e siamo rimasti immobili. Soprattutto adesso che si festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia non bisogna dimenticare che all’epoca dei fatti il papa era fermamente contrario a questa unificazione; non vedo quindi perché coinvolgere adesso nelle celebrazioni del 17 marzo le istituzioni ecclesiastiche».

Tutto questo non cancella il ruolo nobile di molti sacerdoti che sono promotori di iniziative assistenziali e di vere e proprie missioni di forte impatto sociale.

«Non ho mai generalizzato; quando parliamo di Chiesa intendiamo il ruolo delle alte gerarchie vaticane. Conosco l’opera di evangelizzazione di moltissimi sacerdoti che sono un vero punto di riferimento per i più giovani. Penso infatti ai missionari o ai salesiani che operano nei quartieri più a rischio delle periferie d’Italia».

Che ruolo dovrebbe avere la Chiesa? Cosa dovrebbe diventare? Non sembra strano che mentre il boom di cattolici si riscontra in Sud America ed in altri paesi del terzo mondo i vertici della Chiesa siano di paesi protestanti?

«La Chiesa protestante, e più precisamente la Comunità Valdese, ha dato dei validi contributi filosofico teologici che nella Chiesa cattolica stentano ancora ad arrivare. Sicuramente una rilettura dei testi sacri contestualizzati nel periodo storico in cui furono scritti agevolerebbe molto le decisioni in campo etico-sessuale. Citando l’illustre cardinale Carlo Maria Martini “Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni”».

La Chiesa è riformabile? Lo spazio per i teologi del dissenso sembra sempre più limitato.

«I margini per un rinnovamento ci sarebbero ma il papa e i suoi cardinali non ammettono un dialogo con i teologi. Coloro i quali desiderano discutere con il pontefice in materia di fede vengono bollati come voci dissidenti e sovversive. Il dialogo e la fede è in mano solamente del pontefice romano. La sua parola è legge. Chi non la pensa in questo modo è invitato cortesemente ad uscire dalla comunità, si pensi al caso del teologo Matthew Fox. Prima forse le voci fuori dal coro venivano arse sul rogo, oggi si cerca di screditarle con ogni mezzo».

Fonte: http://www.nuovasocieta.it/interviste/11741-chiesa-e-preti-pedofili-tra-restaurazione-ed-autoritarismo-si-rimpiange-papa-giovanni.html

domenica 13 febbraio 2011

Quattro chiacchiere con Cristian Porcino



(articolo di Giulia Boni)

(Parigi) Ho incontrato lo scrittore Cristian Porcino a Parigi dove si trova per la presentazione del suo libro. L’appuntamento è in piazza dell’Opéra; accanto ad uno dei più prestigiosi teatri del mondo. Cristian arriva con mia enorme sorpresa in perfetto orario. Ci andiamo a sedere all’interno del famoso “Cafè de la Paix” che mi rimanda indietro nel passato dove autori come Proust, o personalità come Gurdjieff frequentavano il locale. Cristian Porcino è un giovane ed eclettico scrittore che pubblica libri di qualità, ma non ha il giusto riconoscimento in Italia, dove l'interesse per la lettura è alquanto scarsa. Ciò diventa più difficile se i temi che affronti richiedono una certa riflessione e il pubblico è sempre più distratto e assuefatto alle letture mordi e fuggi.
Porcino ha una cultura che va oltre la sua laurea in filosofia, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli per creare un prodotto valido, consapevole di correre il rischio dell'impopolarità.

“Ciao Cristian, finalmente siamo riusciti ad incontrarci, grazie per la tua disponibilità; parliamo dell'ultimo libro che hai pubblicato: "Sulla pena di morte da Beccaria ad oggi", perchè un argomento così forte, anche se purtroppo nel 2011 ancora attuale?”


«Ciao Giulia ho deciso di pubblicare questo mio lavoro perché la gente non ignori che ancora oggi questa inutile pena viene inflitta in paesi civilizzati come gli Usa oppure in Cina, Iran, etc. Inoltre proprio in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia occorre ricordare che un italiano illuminato come Cesare Beccaria ha reso onore alla nostra cultura nel mondo. Infondo se oggi siamo un po’ più civili lo dobbiamo proprio al suo “Dei Delitti e delle pene”.»

“Hai inserito diverse citazione di Giovanni Paolo II °, quanto ha influito la sua figura nella tua crescita, dato che il suo lungo pontificato, ha percorso gli anni della tua adolescenza?”.

«Giovanni Paolo II° è stato il pontefice sotto cui sono cresciuto. Pur essendo aconfessionale non posso negare l’influenza che ha esercitato su di me un grande pensatore come lui. Molti dimenticano che Karol Wojtyla prima di diventare papa fu un ottimo filosofo nonché scrittore e poeta. La sua grande preparazione e il suo vivo interesse per la difesa dei diritti dell’uomo hanno caratterizzato il rapporto fra il mondo cattolico e quello appartenente a culture e religioni diverse. Nel mio libro infatti lo cito in quanto pensatore e non in quanto pontefice della Chiesa cattolica. Per me conta il pensiero che si ha e si esprime e non l’appartenenza ad un gruppo o associazione».

“Parliamo di "autopubblicazione", ho notato che per le tue ultime opere, sei diventato editore di te stesso. È così difficile trovare un editore che sia pronto ad investire su autori giovani, e pur riconoscendone le qualità, non si esponga solamente per pubblicare le opere di autori conosciuti o di personaggi che vediamo quotidianamente nel palinsesto televisivo?”.

«Ho deciso di ricorrere all’autopubblicazione di alcuni miei lavori, perché mi sono reso conto che i contratti offerti dagli editori prevedono percentuali sui diritti d’autore davvero irrisori. A quel punto chi guadagna dalla vendita del proprio libro non è certamente l’autore che avrà un misero 10%, da cui si dovranno detrarre le tasse; ma bensì l’editore. Pertanto ho deciso di assumermi ogni responsabilità considerato che la stragrande maggioranza degli editori hanno dimostrato di avere scarso coraggio e poca professionalità.
Inoltre trovo vergognoso che le case editrici richiedano all’autore un contributo economico sia per la stampa che per l’acquisto di copie. Questa cosa è orripilante perché offendono il lavoro di uno scrittore. Oggi come oggi non potrebbe più venir fuori un nuovo Hemingway o Wilde poiché il sistema che ruota attorno all’editoria finirebbe con il richiedere un esborso economico che un giovane autore non potrebbe e non dovrebbe mai dare. Questo naturalmente accade con l’editoria indipendente, poiché è davvero impensabile che ad esempio la Mondadori, Feltrinelli e Rizzoli ti prendano in seria considerazione. Dopotutto come insegna Checco Zalone nel suo ultimo film “Che bella giornata” senza alcuna conoscenza in alto loco non si arriva da nessuna parte; e chi vi arriva potrebbe essere un incompetente con un gran santo protettore alle spalle.

“Quindi mi stai dicendo che in Italia ti pubblicano solamente se paghi o se hai delle conoscenze importanti?”.

«Esattamente. Vedi Giulia oggi tutti scrivono un libro; dalle starlette televisive ai comici, dalla casalinga all’impiegata, basta un buon ghost writer e il lavoro è praticamente fatto. La cosa che mi fa rabbrividire è che se si legge la classifica dei libri più venduti in Italia, su 20 posizioni solamente 7 fanno questo di mestiere; per il resto sono conduttrici tv, cabarettisti e cuochi. Immagino il rammarico di Umberto Eco nel vedere il suo ottimo “Cimitero di Praga” stazionare fra ricette, barzellette e redenti sulla via di Damasco.
In Italia persistono le caste, le corporazioni. Chi domina la classifica di vendita dei libri appartiene ad una categoria ben specifica come i giornalisti e gli insegnanti universitari. La maggior parte dei giornalisti sono televisivi e quindi straconosciuti. Molti dei quali appongono solamente la propria firma ai “loro” lavori poiché stanno sempre in onda e non potrebbero materialmente scriverli. A questi bisogna aggiungere quelli appartenenti ai vari quotidiani e settimanali più importanti del paese. Poi vi è la categoria dei docenti universitari che vengono interpellati per ogni stupidaggine; come se insegnare letteratura italiana li renda automaticamente scrittori. Così tutti coloro che scrivono libri di critica letteraria o di filosofia, ma non sono organici e funzionali a nessun sistema politico, ideologico o confessionale, si trovano estromessi dal dibattito.
Quasi certamente fra qualche anno scriveranno pure i morti e gli analfabeti; anche se quest’ultimi lo fanno già. »

Fra una portata e l’altra parliamo del più e del meno. Osservo con attenzione la disponibilità di Porcino e spesso, anche se concordo con lui, rimango un po’ basita dal fatto che siamo forse circondati da personalità così false che quando ti trovi davanti una persona vera come lui si rimane spiazzati per l’immediatezza e la franchezza con cui ti espone il proprio pensiero.

“Sei tornato da poco dall'America, come hai trovato la loro situazione editoriale? Gli americani sono un popolo che legge?”

« Dunque in America ci vado spesso e la considero un po’ la mia seconda casa; infatti negli Usa la popolazione è abituata a leggere sin da piccola. Nelle metropolitane o negli autobus ognuno di loro ha un buon libro che li accompagna a destinazione. Se ti rechi nel negozio “Strand Books” la gente vi entra con i carrelli per acquistare libri nuovi scontati. Per noi italiani ciò è davvero impensabile. Si fanno le file per i Saldi nel settore abbigliamento ma guai per investire il proprio denaro in un oggetto “inutile” chiamato libro. Per non parlare della possibilità per un giovane autore di pubblicare e presentare il proprio lavoro attraverso varie conferenze. In America si investe oltre che culturalmente anche economicamente sui giovani; mentre in Italia i “non vecchi” sono considerati e visti solamente come dei poveri incapaci e negletti senza alcun diritto. Basta guardare l’età media di chi governa il nostro paese e confrontarlo con il presidente francese, americano, tedesco o il primo ministro inglese e spagnolo ».

“Quindi Cristian pensi che traducendo i tuoi libri e vendendoli sul mercato straniero, avresti le stesse difficoltà che affronti tutti i giorni in Italia?”.

«Assolutamente no. Credo proprio che prima o poi debba fare i conti con il semplice fatto che in Italia un vero scrittore non può vivere. Gli italiani non solo non leggono ma la loro politica disprezza la cultura. I libri costano molto cari, mentre in America no. Questo non fa che incrementare l’esistenza di social network come facebook e twitter. Esistono diverse pagine dedicate alla lettura ma nella stragrande maggioranza si parla sempre dei soliti noti. Nessuno vuole concedere spazio alla novità. A questo punto parafrasando lo scrittore Aldo Busi, lo scrittore vivente ha solo una colpa, quella di non essere ancora morto. Inoltre questo successo dei social network ci fa capire che esiste una necessità di comunicare con l’altro anche se si avverte una certa tensione nei commenti di alcuni soggetti, che si trincerano dietro uno schermo e una tastiera per aggredire e offendere; cosa che non avverrebbe mai in un dialogo faccia a faccia. In fondo anche l’offesa sta diventando una forma accettata di comunicazione!. Sai cosa mi viene in mente? La frase del film di Franco Battiato ”Perdutoamor”: “Comunicare è da insetti, esprimerci ci riguarda”. Ma ritornando alla tua domanda sì, penso che al più presto farò in modo che i miei libri possano giungere sul mercato straniero».

“Fino ad oggi hai pubblicato sette libri; oltre alle grandi tematiche ti sei occupato di due big della musica; mi riferisco a "Tributo a Michael Jackson" e “Madonna, la regina del pop". Credi che le opere biografiche siano più seguite dal pubblico?”.

«Certamente Giulia. Il pubblico che segue attivamente un cantante è sicuramente poco incline alla lettura impegnata. In molti casi il loro interesse si rivolge esclusivamente all’adulazione dell’artista e non dedicano tempo ad altri interessi, quindi se scorgono in libreria un libro dedicato al loro beniamino lo acquistano immediatamente. Se devono “sforzarsi” di leggere che questo avvenga per una buona causa come la lettura della vita e della carriera dei loro idoli. Ad essere sincero Giulia nell’ambiente dei fans io non mi trovo molto a mio agio. Talvolta mi terrorizzano con il loro modo di fare volto a vedere il marcio là dove non c’è. Stanno spesso sul piede di guerra se ciò che si scrive non corrisponde all’immagine che loro si sono costruiti in abstracto.
Dimenticano molto spesso i ruoli che in questo caso dovrebbero essere rispettati. Naturalmente non sono tutti, ma non sono pochissimi. Ho conosciuto persone davvero eccezionali fra i fan e con loro si è costruito un ottimo rapporto anche di amicizia; mentre ne ho incontrati altri che sono decisamente degni della legge Basaglia. Pensa Giulia che a causa di certe persone decervellate ho dovuto difendermi con delle querele. Vi è una persona in particolare che ha messo in atto un vero e proprio piano persecutorio nei miei confronti e prima o poi dovrò decidermi a denunciarla per stalking. Per quanto riguarda "Tributo a Michael Jackson" e “Madonna, la regina del pop" sono nati per rendere omaggio a due figure importantissime della musica mondiale».

“Incredibile Cristian, ma davvero esistono persone così aggressive? Hai fatto bene a tutelarti nelle opportune sedi giudiziarie”.

«Purtroppo si Giulia, ho dovuto farlo. »

Vorrei ricordare che tra altre pubblicazioni di Porcino vi sono anche "Diabolus" saggio sull’opera letteraria di Aldo Busi; che può ritenersi, a tutti gli effetti, un valido contributo per chi desidera accostarsi ai testi busiani che sono decisamente impegnativi.
Mentre "I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero", è un vero gioiello, in quanto mette a nudo i testi dei cantautori italiani con un approfondimento filosofico, davvero unico nel suo genere consigliabile agli studenti e a chi conosce poco la filosofia.
Ne "La Chiesa e' nuda" Cristian ci mostra, con la correttezza che lo contraddistingue, lo stato poco felice che sta attraversando il cattolicesimo, senza puntare il dito, ma elaborando delle riflessioni su gli episodi di pedofilia emersi negli ultimi tempi.

“Ritornando al libro “sulla pena di morte…,” mi ha colpito il racconto della tua visita ad Auschwitz, devi essere rimasto profondamente colpito dalla visione di un luogo pieno di morte, da ciò che hai scritto si intuisce la forte emozione che hai vissuto.”


« Si Giulia quella visita mi ha segnato molto. La stesa cosa l’ho provata quando ho visitato i campi di concentramento di Dachau, Mauthausen e più recentemente la casa di Anna Frank ad Amsterdam o l’Holocaust Museum a Washington. Impossibile definire l’orrore che si percepisce ad Auschwitz a distanza di molti anni. Non lo si può visitare e dimenticarsi di cosa è accaduto in quel luogo. Ho provato così tante emozioni che sono difficilmente trasferibili su carta».

“L’ultima domanda Cristian, sei di nuovo al lavoro? Non vuoi dirmi dove ti condurrà, questa volta, la tua vena artistica?”.

«Si Giulia, sto lavorando insieme ad una valida autrice a un nuovo progetto, un romanzo intriso di mistero e filosofia. Un libro scritto a quattro mani che scava in profondità nei più oscuri meandri dell’ignoto. Di più non posso dirti».


Intervista a cura di: Giulia Boni


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mercoledì 9 febbraio 2011

“Vox Populi” di Gigi Vesigna


Lo storico direttore del settimanale “Tv sorrisi e canzoni” Gigi Vesigna ha raccolto in unico volume 60 anni di cronaca sanremese. Il libro “Vox Populi” edito da Excelsior 1881 colpisce per la precisione e l’accuratezza con cui il giornalista milanese ricostruisce ogni singola edizione festivaliera, senza tralasciare il contesto storico-politico dell’anno di svolgimento. Fra contestazioni, vittorie e taroccamenti Gigi Vesigna racconta i vizi e i costumi degli italiani, guidandoci all’interno di un sistema tanto criticato quanto poco conosciuto come il festival di Sanremo. Da segnalare la prefazione scritta dal papà di “Striscia la notizia”, Antonio Ricci. In definitiva un volume da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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venerdì 4 febbraio 2011

I° convegno internazionale sugli angeli


Comunicato Stampa:
PRIMO CONVEGNO
INTERNAZIONALE SUGLI ANGELI
Torino 12/13 febbraio 2011
RELATORI:
Gary Quinn autore di "Che gli angeli siano con te", Isabelle Von Fallois, Giuditta Dembech, Nader Butto,
Barbara Heider-Rauter, Eric De La Parra Paz, Giuliano Guerra,
Roy Martina e la Principessa Märtha Louise di Norvegia ed
Elisabeth SamnØy autrici di "Incontra il tuo angelo custode",

SERATA DI INAUGURAZIONE
Venerdì 11 febbraio 2011
dalle ore 20.15 alle 23.00
INGRESSO GRATUITO (su prenotazione)
Presentazione del convegno

Un'occasione straordinaria per conoscere
e approfondire il linguaggio degli Angeli,
in un'atmosfera di magica bellezza.
L’appuntamento, unico nel suo genere, vuol essere un momento di incontro e di approfondimento culturale e spirituale grazie alla partecipazione dei massimi esperti in materia a livello internazionale.
12-13 febbraio 2011,
Borgaro (TO)
Per informazioni e iscrizioni: Associazione Amore & Universo, www.amoreuniverso.it

martedì 1 febbraio 2011

“C’era una volta un bambino 2” di Rossella Martina


Dopo il successo del primo volume Rossella Martina pubblica il seguito “C’era una volta un bambino 2” sempre edito da Mauro Pagliai.
Il libro in questione ripercorre gli anni legati all’infanzia di personaggi noti come Carlo Verdone, Giorgio Panariello, Luciano Ligabue, Gabriella di Savoia, Francesco Alberoni, Paola Gassman, Gene Gnocchi, Romina Power, Dalia Gabershik, Vittorino Andreoli, Mario Rigoni Stern, Carlo Mazzantini, Miriam Mafai, Melania Mazzucco. Attraverso le domande mai indiscrete della Martina i personaggi si raccontano con grande serenità e partecipazione. In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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