lunedì 2 marzo 2009

“Mi è caduta la danza nel piatto” - Vittoria Ottolenghi



“Mi è caduta la danza nel piatto” (Edizioni Libreria Croce - Pagine 97) è una sorta di guida al mondo della danza, con tanto di resoconti sulle principali rappresentazioni teatrali degli ultimi 50 anni in Italia, e scritto dalla principale esperta dell’arte tersicorea, la giornalista e scrittrice romana Vittoria Ottolenghi.
Il libro racconta con scrupolosità e ironia le varie espressioni della danza: dal classico al moderno, dal contemporaneo all’hip – pop; dal mito di Rudolph Nureyev all’ascesa di Roberto Bolle. L’autrice descrive con grande maestria la nascita dei Momix grazie all’intuizione di Moses Pendleton, l’estro di Joaquìn Cortès (attraverso una splendida intervista), la grazia di una star come Carla Fracci, e poi di Gheorghe Iancu, di Daniel Ezralow, Raffaele Paganini, Giuseppe Picone, ecc. Come un vero e proprio dizionario “Mi è caduta la danza nel piatto” riesce a spingere il lettore nell’affascinante lessico della danza, senza quella supposta saccenza dei soliti esperti del settore. “Tutto è danzabile: qualsiasi musica, poesia, fiaba, condizione umana” asserisce la Ottolenghi. In effetti questo nostro paese che sembra proprio appassionarsi a quest’ arte anche attraverso i programmi tv, dovrebbe leggere questo straordinario saggio che mette in luce cosa si cela dietro il faticoso mondo del ballo. Dietro le straordinarie coreografie interpretate da una etoile di successo vi sono grandi sacrifici e rinunce che vengono ripagate dall’amore del pubblico e dalla perfezione stilistica, ricercata per sublimare la realtà circostante nel preciso momento in cui si esibisce sul palco. Alla fine del libro vi è un interessante galleria fotografica con molte immagini di repertorio dei più importanti esponenti dell’arte tersicorea.



Dott. Cristian Porcino