domenica 8 marzo 2009

“La via Lattea” di Piergiorgio Odifreddi e Sergio Valzania

Il matematico Piergiorgio Odifreddi e l’esperto di comunicazione Sergio Valzania hanno racchiuso nel libro “La via Lattea” (Longanesi Editore), l’esperienza vissuta sul cammino di Santiago iniziata il 24 aprile e conclusasi il 26 maggio 2008. Il libro prende spunto dal film di Bunuel del 1969 che si chiamava proprio “La via Lattea” e che raccontava di due uomini intenti a conversare sull’esistenza di Dio e della religione durante il cammino di Santiago de Compostela.
Il libro è molto affascinate, anche se in verità il potenziale lettore, sa già come andrà a finire; poiché è pressoché impossibile assistere, per fortuna, ad una conversione dell’ateo Odifreddi, o ad una sconfessione del credente Valzania. Leggere questo libro è come percorrere il cammino di Santiago insieme ai sue autori; giacché la loro capacità di coinvolgere il lettore in un’avventura che li vede protagonisti è l’elemento di forza di questo libro. Tappa dopo tappa, giorno dopo giorno non solo riusciamo ad avere un quadro meteorologico preciso, ma riusciamo a compenetrare parte dei problemi che assillano la nostra esistenza. Odifreddi grazie ai ragionamenti logici e alle dissertazioni filosofico - teologiche sulla natura di dio, evidenzia di possedere una spiritualità non indifferente. Infatti il Dalai Lama sostiene che una cosa è la religiosità e ben altra cosa è l’essere spirituali. La prima, ossia la religiosità è caratteristica dei credenti, mentre la spiritualità è una qualità innata negli uomini dotati di spirito critico. Dietro l’aria pragmatica e impenitente nonché impertinente del matematico, Odifreddi nasconde un animo curioso, che sconfina dalle certezze della scienza, per provar a spiegare le infondatezze mitologiche delle religioni esistenti. A tenergli testa vi è lo scrittore Sergio Valzania, cattolico credente, ma uomo dotato di una profondità culturale e religiosa che arricchisce di gran lunga non solo le conversazioni ma l’intero percorso tracciato nel testo. Assenza che un po’ si fa sentire quando gli subentra in una parte del libro – e del viaggio- lo storico Franco Cardini, che purtroppo appesantisce un po’ l’incedere del racconto con una serie di nozioni storiografiche sui monumenti e città. Questo a testimonianza che un pellegrinaggio se pur atipico, non vive solo e soltanto di date e riferimenti cronologici proiettati nella storia; ma si dipana nell’animo di chi lo legge soprattutto grazie alle varianti espressive ed emotive che riescono a descrivere gli autori. Il testo vive della quotidiana esperienza esperita sul campo da chi ha scelto di vivere il cammino del santo di Compostela. Fortunatamente Valzania ritorna nella seconda metà del libro per portare a termine un viaggio non solamente fisico ma anche letterario di grande interesse. Grazie a Piergiorgio Odifreddi e Sergio Valzania si partirà per uno dei pellegrinaggi più interessanti che siano mai stati compiuti da un lettore seduto in poltrona. Ottimo.

Cristian Porcino