lunedì 2 marzo 2009


“Il nano e l’Infanta” è una breve ma intensa favola, scritta da Luciano De Crescenzo e pubblicata da Il Filo Edizioni. Particolarità estetica del libro è proprio il suo interno, dove troviamo delle illustrazioni disegnate da Luciano De Crescenzo nonché una riproduzione della grafia dello stesso autore. Questa filastrocca filosofica ci porta in un mondo favolistico soltanto in apparenza e spietato e cinico nella sostanza. Il nano, protagonista principale del libro è un archetipo dell’uomo non contaminato dalla modernità e dal progresso. Egli si diverte e fa divertire proprio perché è autentico e genuino. Ma a contrastare la bontà del nano ci pensa la piccola Infanta di Spagna e Portogallo che lo obbliga a snaturare la propria essenza. L’Infanta è cresciuta con una concezione di sé distorta dal potere, a causa della carica che ricopre. Il nano è piccolo solo in statura mentre l’infanta risulta essere piccina anche nel suo animo. Nella suddetta fiaba Luciano De Crescenzo ci conduce in un mondo parallelo al nostro che è in realtà una copia sbiadita di questo malato presente. In questi versi è possibile scorgere quanto detto da filosofi come Rousseau sullo stato di natura così come quanto scritto da Hobbes, o da Voltaire nel suo Candid. Ma non spaventatevi con tutti questi nomi, perché De Crescenzo vi accompagnerà alla riflessione con la solita pungente ironia di matrice socratica.
La lettura di quest’opera, sarà un’ ottima occasione per sfogliarla magari sotto l’albero di Natale accanto ai nostri piccoli; affinché ci aiutino a comprendere come vivere in maniera autentica le nostre emozioni.


Dott. Cristian Porcino