lunedì 2 marzo 2009

“Cavalli Alati” di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese


Il romanzo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese “Cavalli Alati” per Edizioni Libreria Croce affronta con magistrale sapienza la scoperta dei propri desideri, e la consapevolezza della propria realtà personale. Il protagonista Gabriele è un uomo sposato, con una figlia Amanda che ama più della sua vita; ma ciò che lo lega alla moglie, scopre col tempo essere divenuto soltanto una manifestazione affettiva e di stima reciproca.
Gabriele ha sempre scacciato da sé l’idea che la propria attrazione verso gli uomini potesse realmente appartenergli; così dovrà affrontare un viaggio ben più importante e faticoso per scoprire e accettare la propria bisessualità. Gli autori del presente volume con eleganza stilistica e curando in modo particolare lo scavo psicologico non solo del protagonista ma anche dei personaggi comprimari, hanno portato alla luce una condizione di vita, che spinge gli uomini a dover fronteggiare quasi di nascosto i propri istinti sessuali, nonché le proprie inclinazioni per paura di affrontare ancor prima che se stessi, le reazioni altrui. Proprio in questo momento storico dove i diritti individuali delle persone omosessuali vengono calpestati o peggio ancora ignorati, un libro del genere ci porta a conoscenza di una realtà che si suole occultare per codardia e ignavia. Dopo la lettura di “Cavalli Alati” ognuno di noi, dovrà lottare perché i nostri figli, i nostri nipoti, non crescano più in una società che tende ad inibire il proprio orientamento sessuale. Non esistono amori di serie A e di serie B, ma l’Amore tout court. Personalmente non mi è mai piaciuto operare distinzioni fra eterosessuali, omosessuali, bisessuali, transessuali, ecc, perché credo fermamente che quando mi trovo dinanzi ad un individuo, una persona, il suo orientamento sessuale non mi debba riguardare. Solo una società bigotta, retriva, e moralmente malata può interessarsi della vita sessuale dei propri cittadini. Pertanto si colga l’occasione per dimostrare realmente al mondo, che l’essere umano debba essere tutelato sempre e ovunque al di là del proprio credo religioso, appartenenza sessuale, razziale, geografica, etc. Perché il razzismo, è sempre in agguato per annientare l’essenza primigenia dell’uomo. Come ci ricorda la Costituzione Italiana ogni uomo e uguale all’altro, e quindi la cosiddetta fratellanza evocata dagli spiriti religiosi non può annullarsi soltanto in base ai gusti sessuali che si manifestano. Mi auguro davvero che in un prossimo futuro nessun bambino possa conoscere più il significato di parole come omofobia, xenofobia, ed ogni altro epiteto sprezzante e razzista; perché ciò significherà che l’uomo avrà realmente compreso e attuato il rispetto della persona umana.


Dott. Cristian Porcino